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SOMMARIO DI QUESTO NUMERO

 
   
  • Efficacia sulla depressione nel cancro alla mammella del trattamento con agopuntura ed auricoloterapia.

 
  • Effetto a breve termine del trattamento con agopuntura e stretching sul dolore miofasciale in sede cervicale.
 
  • Effetto della stimolazione con agopuntura manuale di “Baihui” (GV20), etc. sui valori sierici di IFN-gamma e IL-4 in ratti con Sindrome da fatica cronica.
 
  • Correlazione tra gli effetti dell’agopuntura in Taichong (LR3) e le aree funzionali cerebrali: uno studio con fMRI in stato di riposo usando vera agopuntura vs agopuntura sham.
 
  • Studio di risonanza magnetica funzionale sugli effetti del punto Yanglingquan (GB34) sui circuiti motori in pazienti con emiplegia.
 
  • Studio osservazionale sui costi e le conseguenze dell’agopuntura nella gestione di pazienti Coreani con lombalgia cronica.
 
  • L’utilizzo immediato dell’agopuntura nel trattamento della depressione post-ictus: una metanalisi di 17 trials clinici controllati e randomizzati.
 
  • Un caso di Sindrome di Tourette trattato con agopuntura.(prima parte).
 
  • Congressi, Eventi e Seminari.
 
 
   
 

Direttore Responsabile

Carlo Maria Giovanardi

Capo Redattore
Giuseppe Lupi

Comitato di Redazione

Maria Letizia Barbanera
Patrizia Betti
Ermina Caldiron
Elisabetta Casaletti
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Giuseppina Maria Farella
Davide Guidetti
Vittorio Mascherini
Carlo Moiraghi
Filippo Molinari
Tiziana Pedrali
Alessandra Poini
Emanuela Romeo
Riccardo Rustichelli
Cristian Succi

 

 
   
   
   
 

Un caso di Sindrome di Tourette trattato con agopuntura. (prima parte).

Fu il neurologo francese Georges Gilles de la Tourette (1857-1904) a segnalare per primo questa sindrome, che però era nota già nel '600. Quadri patologici assonanti sono per altro tratteggiati fin dall’antichità, ad esempio da Aulo Cornelio Celso (De medicina), Claudio Galeno (De locis affectis), Avicenna (Il canone della medicina).
E’ un disagio di ordine neurologico e psichico che esordisce nel corso dell'infanzia e spesso regredisce nel corso della giovinezza. Comprende tic motori e fonatori variabili per intensità e frequenza, da lievi a invalidanti. Non si tratta di una malattia precisa o una specifica patologia neurologica, ma di un quadro comportamentale caratterizzato da manifestazioni diverse, in taluni casi anche cognitive, in altri, come quello qui presentato, no. Quanto alle cause non vi è univoca certezza, nei singoli casi possono variamente convergere alla sua espressione fattori neurologici congeniti e fattori clinici e psicologici ambientali. E’ segnalata anche una genesi autoimmune e il paziente qui trattato riferiva una tiroidite di Hashimoto. Quanto alla terapia farmacologica, quando prescritta, sono in uso cure per lo più a base di aloperidolo, clonidina, clomipramina, e farmaci serotoninergici.
Alla raccolta dell’anamnesi il paziente, un ragazzo poco più che ventenne che presentava tic, movimenti e sonorizzazioni -mediamente oltre una decina di acuti singulti e grugniti strozzati a minuto, in una tonalità ben udibile-riferiva:

Alla mia nascita, in data 4/5/92, il parto non ebbe complicazioni di nessun genere e la mia infanzia fu quella di un qualsiasi bambino, comprese le vaccinazioni che si fanno di solito. L'unica malattia infettiva dalla quale fui contagiato fu la varicella, ma non provocò problemi di alcun genere. I tic invece, dapprima di natura motoria, comparirono all'età di nove anni, nel 2001; la prima visita avvenne dal medico di famiglia, il quale sosteneva che probabilmente, come spesso accade, i tic sarebbero svaniti da soli crescendo. Dato che questo non accadde, i miei genitori decisero nel 2007 di portarmi all'Istituto Neurologico Casimiro Mondino dove venni visitato da un neurologo infantile; occasione in cui per la prima volta rifiutai categoricamente l'assunzione di farmaci; dopo la visita venne ordinata una risonanza magnetica, che però non trovò alcuna anomalia.

Il ragazzo a domanda rispondeva di non sapere perché avesse iniziato a fare questi tic e sonorizzazioni, riteneva che potesse essere stato un espediente difensivo nei confronti dei compagni di scuola alle elementari. Asseriva di non accorgersi di fare i suoi tic, come fossero così innaturati in lui da non percepirli. Per conoscerne l’intensità doveva chiederne ai suoi genitori. Dal loro lontano esordio ad oggi i tic sono in un lento progressivo aumento e peggiorano nelle situazioni emozionali.

La caratteristica centrale della sindrome di Tourette è la comparsa di tic, fenomeni motori o vocali involontari, improvvisi, ripetitivi e non completamente controllabili. In generale, si distinguono due forme principali di tic: motori e fonici. I primi, a loro volta, comprendono movimenti semplici (come l’ammiccamento della palpebra, lo scuotimento della testa, etc.) e tic complessi, ovvero movimenti tipicamente più ritmici e lenti che riguardano diversi gruppi muscolari (come il contatto ripetuto di oggetti, il rannicchiamento ripetuto, etc.). Similmente, i tic fonici si distinguono in semplici (come raschiamenti della gola, grugniti o fischi) e complessi [come il proferimento di frasi oscene (coprolalia) o la ripetizione di frasi proprie (palilalia) o altrui (ecolalia)].
Marco Bortolato

Il ragazzo non presenta né tic di movimenti complessi né coprolalia né palilalia né ecolalia, solo tic semplici motori e fonici, però tanti, decisi, violenti, forti, frequenti. Nessun deficit cognitivo, ha anzi un’intelligenza sviluppata, curiosa, ideativa, elaborativa, sa ascoltare e sa fare interventi interessanti, ama e conosce la mitologia greca, studia filosofia.
Un neurologo ed uno psichiatra, che hanno valutato il caso, anche attraverso l’effettuazione di una RMN, non hanno rilevato alcuna anomalia e gli esami ematochimici risultano nella norma. Un tentativo terapeutico attuato presso uno psicologo non ha avuto alcun esito. E’ stata fatta una diagnosi “presuntiva” di Sindrome di Tourette, come spesso avviene per questa patologia, puramente comportamentale. Va anche notato come la prognosi di questa sindrome sia di frequente remissione spontanea in età adolescenziale, mentre in questo caso appariva in progressivo peggioramento a 22 anni di età.
(continua)

Carlo Moiraghi

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