Nell'antica Cina come in Occidente, nel periodo in cui furono redatti i principali testi medico-filosofici, mancava il concetto di microrganismo e tutte le condizioni cliniche di tipo infettivo erano attribuite alla penetrazione nell'organismo di elementi atmosferici (vento, freddo, etc.) oppure all'azione di demoni. In Cina, in particolare, quelle che noi oggi chiameremmo tossinfezioni alimentari ed, in alcuni casi, infezioni da parassiti erano descritte con il termine Gu ? , termine usato anche per descrivere, più in generale, pratiche sciamaniche con una connotazione negativa molto vicino alla magia nera, come descritto nel Shi jing . Sostanzialmente, il termine descriveva una tipologia di demoni che attaccavano nell'oscurità.
Nell' Yi Jing questo termine è associato all'esagramma 18, spesso tradotto come “Degenerazione”, rappresentato dal trigramma Vento sotto quello di Montagna . I commentatori ne hanno illustrato il senso descrivendo come un flebile vento non possa penetrare la montagna e quindi crei un ambiente “non areato” ovvero malsano. Questo concetto si ricollega al concetto della Stasi quale importante momento patogenetico.
Il carattere Gu , presente già in iscrizioni del 3.500 a.C., è composto nella sua parte superiore da tre vermi e sotto da un contenitore, ad indicare che, come scrivono gli antichi commentatori, “una pentola non utilizzata per lungo tempo fa nascere i vermi” .
Il termine Gu è presente anche nella tradizione alchemica “nera” dove, con questa parola, si descriveva il “distillato di veleno” ottenuto attraverso l'animale sopravvissuto alla lotta fra più animali velenosi. Col tempo, il termine acquisì sostanzialmente il significato di veleno. Questo concetto portò in seguito allo sviluppo del concetto dell'anti- Gu , e nei secoli si concentrò nell'aglio, il solfuro di arsenico (realgar) ed il muschio.
Nei testi medici il termine Gu finì sempre di più per definire i quadri di tossinfezione alimentare e lo Shou Wen Jie Zi (dizionario etimologico del I-II secolo d.C.) definisce questa condizione: “infestazione-infezione addominale di vermi”.
Le caratteristiche patogenetiche delle sindromi Gu finirono per essere tre: 1) erano pericolose per la vita, 2) venivano contratte per via alimentare, 3) producevano una tossina. La sintomatologia descritta comprendeva sintomi digestivi, neuromuscolari, neurologici, psichici ed una miscellanea di ulteriori disturbi non compresi in altri quadri sindromici.
Comunque, permarrà per lungo tempo il sottilissimo confine con gli aspetti più magici della patologia, continuando ad attribuirne la responsabilità ai demoni.
Bibliografia
Heiner Fruehauf. Driving out demons and snake - Gu Sindrome, a forgotten clinical approach to chronic parasistism. Journal of Chinese Medicine-Number 57-May 1998.
Vittorio Mascherini